L’abbandono del cloud è un tema affascinante. Perché il cloud, che finora è stato sponsorizzato come il futuro, ora viene abbandonato da tanti?
Un caso che ha fatto rumore è stato quello di Basecamp, che per gestire la propria infrastruttura è passato da 3.2MLN di euro su AWS e GCP a soli 840K su hardware proprietario (https://basecamp.com/cloud-exit). Evidentemente, come dicono loro, il cloud non è per tutti.
Mi pare sensato, ma vorrei ribadire un paio di concetti.
Il primo è che il cloud nasce per risolvere determinati problemi: business continuity, agilità, flessibilità. Basecamp, come nessuno degli articoli che ho letto sull'argomento cloud-exit, non dice che il cloud non fa quello per cui è nato, ma si lamenta del costo eccessivo. Tuttavia, quello non è il costo del cloud, ma il costo di un public cloud. Poi c'è il private cloud, che un’organizzazione può gestire sui propri datacenter. Dunque, puntare il dito contro il cloud è puro bait.
Qui ci starebbe un bel excursus sulle differenze tra cloud privato e pubblico, ma lo facciamo un'altra volta.
Il secondo punto è un'opinione che mi sono fatto nel tempo. Spesso ci si approccia al cloud senza avere la giusta consapevolezza. Qualche anno fa ero in un progetto dove c’era una singola istanza RDS. Non ricordo che tipo di problema ci fosse stato, ma un manager se ne esce con “ah, vedi che il cloud è inutile? Ci possono essere comunque dei problemi”. Il cloud è solo un paradigma, non è magia. Per arrivare ad una soluzione di un certo livello, bisogna comprendere i requisiti di business e di progetto e applicare tutte le accortezze necessarie.
Altro caso classico è il cluster Kubernetes con due container: uno per il backend e l’altro per il frontend. Non è mica chiaro a tutti che quella non sia un’architettura a microservizi, ma ancora un monolite. E quindi i problemi potenziali sono sovrapponibili quasi del tutto. Mi ripeto: il cloud è un paradigma, non è magia.
Forse questo post è solo una specie di sfogo, ma a volte è necessario mettere i puntini sulle i per poter guardare le cose con occhio critico.